Gimnolemi
Il nome briozoi deriva dal greco “animale muschio” per la somiglianza a quest’ultimo delle colonie di individui, detti zoidi, lontani cugini dei polipi dai quali si differenziano per la presenza qui di un apparato digerente ad u con “bocca” ed “ano” vicini e nello stesso piano. La bocca di ogni individuo è circondata da una corona di tentacoli detta lofoforo. Detta corona viene utilizzata per la cattura del cibo (batteri, piccole alghe diatomee e microscopici invertebrati. Ogni individuo è fermato da una parte molle (assimilabile al polipo), ed un involucro rigido (friabile) esterno a protezione. Un (coperchietto) apribile permette all’inquilino di sporgersi all’esterno per la filtrazione dell’acqua. Nel philum dei briozoi è significativo il fenomeno del polimorfismo: gli zoidi possono assumere forme diverse a seconda del ruolo che svolgono all’interno della colonia (specializzazioni quale riproduzione, alimentazione, sostegno, collegamento). Il semplice, per quanto attento, osservatore subacqueo è attratto dalla colonia e dalla forma che la stessa assume.
I gimnolemi sono organismi coloniali ed ogni singolo individuo è chiamato zoide. Le capsule che racchiudono ciascun individuo formano la colonia chitinosa o calcarea che si presenta come una struttura rigida e qualche volta flessibile a volte dai neofiti confusa con il corallo o con le alghe.
Dal nostro punto di osservazione noteremo che questa è una ricchissima e coloratissima famiglia di polipi piccolissimi, capaci di secernere la struttura condominiale su cui ancorarsi per la cattura del cibo portato dalle correnti. Nella più parte delle specie la struttura del supporto è estremanente fragile e friabile, in altre la struttura è incrostante e coprente il supporto.
Innumerevoli sono le specie dei gimnolemi , ma qui raccoglieremo quelle più appariscenti che più spesso incontreremo nelle grandi famiglie .