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Cestus veneris – Cinto di venere
Il cinto di venere appartiene appunto al philum degli Ctenofori che raggruppa organismi trasparenti e gelatinosi, tipicamente pelagici, il cui corpo è percorso da costole lungo le quali notiamo una serie di ciglia vibranti. Le ciglia sono disposte a pettine e da qui deriva il nome che equivale a “portatori di pettini”. Nei tentacoli o nei piccoli pettini, le cellule non sono urticanti ma adesive, e sono appunto queste cellule adesive dette “colloblasti” a catturare lo zooplancton di cui questi organismi si nutrono.
I piccoli pettini di cui sopra sono inoltre in grado di produrre particolari iridescenze.
Il loro corpo, alla pari delle meduse, è fatto quasi interamente di acqua. Alla pari dei celenterati gli organi della digestione sono contenuti in una grande cavità interna e la bocca è collocata all’estremità del corpo. Gli individui sono tutti ermafroditi con simultanea produzione di uova e spermi.
Suddivideremo il philum degli ctenofori in due classi:
– tentacolari
– nudi
a seconda della presenza o meno di tentacoli.
Ctenoforo di acque libere.
Il cinto di venere raggiunge a mo’ di cintura o di nastro trasparente lunghezze che sfiorano i 2 metri.
CLASSIFICAZIONE | Cestus veneris | |
NOME COMUNE | cinto di venere | |
NOMI LOCALI | ||
UBICAZIONE PREVALENTE | intero mediterraneo | |
TERRITORIO ABITUALE | acque superficiali | |
PROFONDITA’ PREVALENTE | ||
CARATTERISTICHE | ||
CURIOSITA’ | ||
POSSIBILITA’ DI INCONTRO | normali | |
NOTE |
CLASSIFICAZIONE GENERALE BINOMIA
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