Relitto dell’Anni di Rimini
Questa la storia del relitto dell’Anni affondato al largo di Rimini.
Erano le 21 del 1 Agosto 1989, quando la nave mercantile Anni di 495 tonnellate di stazza lorda e riportante una lunghezza di circa 80 m, affondò a 23 miglia nautiche da Rimini, nei pressi della Piattaforma Annabella. La nave batteva bandiera maltese ed era diretta a Ravenna, laddove avrebbe sbarcato il suo carico di carrube, da utilizzarsi come mangime per animali. I sette uomini dell’equipaggio furono salvati dal mercantile liberiano Atlantic Bride, il quale, diretto a Cipro, intercettò in zona l’SOS trasmesso un’ora prima dell’affondamento. Le cause del naufragio, secondo la stampa dell’epoca, sembrano essere dovute ad una forte mareggiata in zona. Tuttavia, attorno alla perdita del mercantile aleggia un certo alone di mistero che si tinge a volte di leggenda (nave affondata di proposito, sostanze tossiche a bordo). Dai documenti in nostro possesso e da quanto abbiamo visto sul posto, la Anni è effettivamente carica di carrube (che si sono conservate fino ai giorni d’oggi).
Il relitto dell’Anni era da tempo noto a diverse persone fra cui pescatori professionisti (e non) ed altri subacquei. Tuttavia, la posizione esatta del mercantile non si riusciva a reperire, o meglio, vi erano dati contrastanti. Nessuno voleva pubblicare le esatte coordinate. Inoltre in zona, almeno sino all’anno scorso non era possibile operare con il GPS poiché il segnale disturbato. Fu così che decidemmo di organizzare una campagna di ricerca pianificata e concreta: Due motoscafi, strumentazione da rilevamento, scandagli, rampini e diversi volontari. Organizzato un campo “virtuale” sulla carta nautica procedemmo all’esecuzione di tre missioni di ricerca, rilevando un enormità di dati fra profondità e coordinate degli unici riferimenti visibili: le piattaforme Annabella, Brenda e Basil. Finalmente il ritrovamento: il 17 Luglio 2004, alle ore 12 l’ecoscandaglio elettronico dell’imbarcazione Snoopy marcò un evidente ombra sul fondale piatto dei -51 m, era lei, l’avevamo trovata! Successivamente ancorammo il relitto con un apposito rampino e scendemmo nel blu con il cuore in mano. La nave apparve ad un certo punto come per incanto, in posizione di navigazione e con il suo aspetto lugubre e spaventoso.
E’ vero che non siamo stati i primi a trovare questo relitto, ma rintracciarne la posizione solo sulla base di supposizioni, senza alcun aiuto esterno e soprattutto dopo ore ed ore di lavoro in mare è sicuramente una grande conquista.
Il mercantile è adagiato su un fondale sabbioso di 51 m ed è ricoperto, soprattutto nella parte di poppa e sul lato sinistro da diverse reti. Sembra stia ancora navigando verso Ravenna tanto è posizionato diritto sul fondo. Sul relitto si possono distinguere diversi particolari: il fumaiolo, il ponte di comando, le luci di via, gli argani, le stive con tanto di coperture e quant’altro; il mare non è ancora riuscito a sfigurarlo. Tuttavia sulla nave la vita ha attecchito sorprendentemente con esemplari anche rari. All’interno della cabina di comando abbiamo visto una targa che riporta la dicitura: <<Hamburg, 11 – Reimerswiete 361371 – See Berufs – genossen schaft>>, segno che la nave era stata riparata o mantenuta in Germania. L’immersione sul relitto Anni è purtroppo breve, data la rilevante profondità e le conseguenti lunghissime tappe di decompressione che i sommozzatori devono affrontare durante la risalita. Quindi la nave è stata dal nostro gruppo visitata più volte ed a più riprese, riportando di volta in volta nuovi elementi utili per la sua conoscenza. Una immersione, ad esempio, viene dedicata al ponte di coperta, l’altra alle cabine, l’altra al ponte di comando. I grafici ed i dati che vedrete in questa esposizione sono il frutto dei racconti dei sommozzatori in superficie.
Biologia
All’Anni le sorprese non finiscono mai, oltre all’enorme quantità di fauna marina si associano anche le enormi “taglie” dei soggetti. Il relitto è perennemente coperto da nuvole di merluzzi, boghe, saraghi, palamiti ed orate mentre le sue strutture sono incrostate da spugne e tunicati. Negli anfratti e nelle parti interne del relitto si possono incontrare scorfani, gronghi e grossi astici mentre sul ponte di coperta la fanno da padrone le enormi martasteria.
Difficoltà
Il relitto dell’Anni presume una certa preparazione ed esperienza, data l’ingente e costante profondità di fondo. L’immersione deve essere programmata in superficie nei minimi dettagli ed in acqua nel pieno rispetto dei tempi. Il mezzo nautico deve disporre di una stazione di decompressione a -6 m corredata di bombole ed erogatori di emergenza. Fondamentali l’ossigeno a bordo e le altre strumentazioni di soccorso. La barca dovrà essere inoltre ben ancorata al relitto al fine di scendere in sicurezza su di esso e risalire sul trapezio. I sommozzatori che scendono sull’Anni devono essere necessariamente esperti e provvisti dei brevetti più avanzati.